BISCOTTI
E’ la famosa dinastia degli armaioli, già operanti in Villa
prima del ‘500.
Nei registri parrocchiali figura, nella prima metà di tal
secolo, un Biscotto, dal quale discendono numerosi rami di Biscotti e
Biscottini, ed anche di Pitetti (Dé Pitetti), come fu chiamato un ramo, forse
da un soprannome Pitetto.
Alcuni di
questi rami improvvisamente scompaiono in Villa forse per il trasferimento
della famiglia in Lucca, trasferimento che avvenne probabilmente nel secolo
XVI, in coincidenza con la cessazione della fabbricazione delle armi.
Coi beni
accumulati nella lunga fortunata attività di armaioli, questi Biscotti lucchesi
si trasformarono in facoltosi proprietari di terre, e le loro case villesi,
situate in Traccolle presso la Porta di Rio[1],
trasformate ed abbellite in bel barocco, divennero residenze estive della
famiglia.
In un recente
rimaneggiamento interno di una di queste case (1965), attualmente appartenente
alla famiglia Pasquini, risultò che la facciata principale ne era in origine
rivolta verso Capornano. Vennero infatti in luce su quel lato, al piano
terreno, presso l’attuale ingresso, i contorni in mattoni di una porta e di una
finestra assai antiche, ad indicare che la primitiva rozza facciata esistente
su quel lato fu utilizzata per appoggiarvi il fianco della nuova più fastosa
dimora settecentesca.
A questa era
annesso un giardino pensile all’italiana, ancor ben individuabile, nobilitato
sul fianco della nuova costruzione dal grande stemma in pietra della famiglia,
portante un’incudine sormontata da due spade incrociate.
Sotto gli
intonaci all’interno della facciata antica, gli interstizi fra i mattoni erano
ripieni di vecchia fuliggine, per cui si potrebbe pensare che in detta
costruzione avessero avuto sede alcune delle famose fucine per la fabbricazione
della armi.
E’ più
probabile peraltro che, prima delle trasformazioni settecentesche, il
fabbricato avesse servito per seccatoio delle castagne, come ce ne erano in
antico certamente in paese, essendone scoperto uno recentemente anche nei
lavori di riadattamento dell’attuale sede comunale, in corrispondenza dell’angolo
nord-ovest, dove è ubicata attualmente la sala del consiglio.
Questa della
sede delle fucine degli armieri villesi è questione ancora oscura e
controversa.
Erano esse
entro l’abitato di Villa o non piuttosto nella valle, lungo la Pescia, dove
certamente esistevano ferriere e distendini con magli idraulici per la prima
lavorazione del ferro, nonché edifizi di “ruote” mosse dalla forza idraulica,
per l’affilatura delle lame.
(Incidentalmente
dirò che una di queste “ruote”, della quale ho potuto individuare l’ubicazione,
era chiamata “la ruota del Biscotti”).
Ritornando
alle notizie sulla famiglia Biscotti, noterò che qualche ramo meno fortunato di
essa, oggi scomparso, continuò a risiedere permanentemente a Villa,
oscuratamente occupato nella diretta lavorazione della terra.
Gli ultimi
rappresentanti di questa casata, ancora viventi al tempo della mia infanzia,
erano guardati a Villa con grande considerazione e rispetto.
Ricordo
perfettamente l’ultima discendente, sig.ra Basilla, ridottasi a vivere permanentemente
a Villa dopo che le spensierate dilapidazioni del fratello Girolamo avevano
disperso i resti dell’avito patrimonio.
Con essa,
spentasi poco innanzi alla prima guerra mondiale, si estinse questa famosa
famiglia.
[1] (n.d.r)
distrutta per l’incuria, ma pare anche da un’accidentale urto di un camion che
vi transitava sotto, negli anni ’80 del 1900.
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