AMMANNATI
Questa famiglia, oriunda di Pescia, dove già nel Duegento
aveva casa nel “Quinto della Pieve”, si trasferì a Villa all’inizio del secolo
XVI e vi rimase per circa 80 anni ininterrottamente.
Poi un ramo ritornò alle sue proprietà di Pescia, mentre un
Ser Antonio Ammannati da Villa si portò ad esercitare il notariato a Lucca,
ottenendo la cittadinanza lucchese, trasmessa poi, insieme con l’ufficio. al
figlio Ser Diodato.
Da un altro figlio di Ser Antonio, Cristoforo, rimasto o
ritornato a Villa, nasceva in Pontoro nel 1422 Jacopo, il futuro grande
Cardinale Papiense, segretario di papa Pio II, che lo adottò, facendolo
partecipe del nome e dello stemma della sua famiglia, quella senese dei
Piccolomini.
Della nascita villese del Cardinale Jacopo Ammannati ha dato
una documentata dimostrazione nel 1712 un altro illustre villese, Padre
Sebastiano Paoli (Disquisizione istorica
della patria e compendio della vita di Giacomo Ammannati Piccolomini, Cardinale
di Santa Chiesa, detto il Papiense, Vescovo di Lucca e di Pavia, di
Sebastiano Pauli, Biblioteca Comunale di Lucca)
Un ramo degli Ammannati rimase presumibilmente a Villa fino
alla metà del ‘500, se il primo battesimo segnato nel più antico dei registri
dell’archivio della Pieve, superstiti delle distruzioni e degli incendi, è
proprio, nel 1562, quello di un Ammannato di Antonio, nomi ricorrenti nella
famiglia del Cardinale.
Ed è questa anche l’ultima traccia rimasta a Villa della famiglia Ammannati.
Per mia parte ho trovato prove inconfutabili della presenza
in Villa della famiglia Ammannati all’inizio del ‘400 nei libri delle gabelle
villesi esistenti nell’Archivio di Stato di Lucca. Sia nell’intestazione del
libro del 1° semestre 1404 come in quella del libro del 2° semestre dello
stesso anno, nella descrizione del luogo dove la gabella si trovava, è detto testualmente: “Cuius quidem gabelle officium et exactio fit detinetur et
resedit in Villa praedicta in apotheca palatii dicti comunis Ville Basilice …
positatio cui ab una parte est terrenum sive casalium Ser Antoni Ammannati et Landucci Menabovis de Villa praedicta ab
alia parte est platea dicti comunis Ville et ab aliis duabus sunt vie
pubblice”.
Nella quale descrizione è chiaramente ubicato l’antico
palazzo del comune in cima di Piazza e la contigua “casa dei notari”, come fu
chiamata per lungo tempo anche inseguito, sede appunto dell’allora notaro
comunale Ser Antonio Ammannati, nonno del Cardinale.
Per la curiosità dirò che Landuccio Menabuoni era il
macellaio villese dell’epoca, ghibellino accanito e sostenitore dell’avvento al
potere in Lucca di Paolo Guinigi.
Nel libro delle stesse gabelle al 17 giugno 1408 è annotato
un pagamento di una Pina vedova Ammannati di Villa per una “matraghella”
portata da Lucca, ed altrove quello per un equino venduto da un altro
Ammannati.