BARSI
La famiglia Barsi, la principale della “vicinanza”
(frazione) di Capornano, è senz’altro la più numerosa e la più
genealogicamente complicata del Comune.
Il cognome, dovuto ad un Barso della seconda metà del secolo
XV, cambiò grafia più tardi in Barzi, per tornare alla fine del seicento alla
forma primitiva.
Seguendo le ramificazioni di questa famiglia si può anzi
cogliere il momento di formazione di alcuni cognomi oggi scomparsi, come
Fantini e Farfallini, diramatisi dal ceppo principale dei Barsi prendendo
evidente avvio da un soprannome.
Dovrebbe
ricollegarsi ai Barsi anche un’altra importante famiglia ancor oggi esistente:
quella dei Di Piero.
A proposito
di questa si ha infatti una curiosa constatazione. Risalendo a ritroso la serie
delle generazioni, si arriva ad un Piero, detto Ronca, nato intorno al 1534 da
un Tognino milanese stabilitosi a Capornano verso il 1500, la cui discendenza
si immette da un lato nella grande famiglia dei Barsi e ne prende il cognome,
mentre dall’altra si continua nella famiglia Di Piero, così chiamata da quel
Piero di cui sopra.
Per spiegare
la presenza a Capornano di questo Tognino lombardo (infatti in Lombardia il
nome Antonio ha il diminutivo in Tugnin), si deve pensare che si trattasse di
un fabbro-maniscalco.
Era frequente
nei passati tempi l’immigrazione in Lucchesia di artigiani lombardi, e, proprio
nella famiglia Barsi, si perpetua a tutt’oggi l’arte del fabbro, che era
praticata, sembra, anche dal ramo collaterale dei Fantini.
Il
frammischiarsi di queste complicate genealogie dei Barsi e dei Di Piero non mi
è in realtà del tutto chiaro, e meriterebbe che qualcuno ci dedicasse ulteriori
ricerche.
Nessun commento:
Posta un commento