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venerdì 31 gennaio 2014

Famiglia Comastri - principali famiglie villesi - notizie storico/genealogiche




COMASTRI


Questa antica famiglia, oggi estinta, merita una particolare menzione.
Comastri sono ovviamente gente originaria di Como. Per di più si trattava in questo caso di una famiglia di muratori;  
il pievano Bianco De’ Bianchi, nella sua storia della fondazione del “Convento delle Monache” (oggi[*]  convento dei Minori Cappuccini), dice testualmente: “dopoi il lunedì, che fu alli 3 di agosto 1523, missi li Comastri con le opre a cominciare a far cavare li fondamenti ... ”.
Viene quindi spontaneo pensare che questi Comastri fossero discendenti diretti dei costruttori antichi della Pieve, essendo notorio che dalla zona di Como e di quella del Lago di Lugano erano le maestranze, che nel medioevo, riunite in compagnie, passavano di città in città e di villaggio in villaggio ad innalzare le magnifiche chiese dell’epoca romanica. Questa famiglia di costruttori, finiti i lavori della Pieve, si sarà trattenuta in Villa per la costruzione dei vari palazzotti romanici, che il Comune ed i ricchi fabbricanti di armi fecero innalzare nella Piazza e nel Borgo e di cui rimangono a tutt’oggi le tracce.

Con la metà del ‘700, i Comastri, già decimati dalla peste del 1631, scompaiono da Villa. Si registrano solo come comari a battesimi:  
al  4/10/1767  Caterina figlia di Domenico Comastri “di Lucca”, al 9/12/1768 Lucrezia moglie di Domenico Comastri “di questa Cura”, al 25/9/1771 Annunziata di Domenico Comastri, comare al battesimo di un Pasquini.
Coi Pasquini i Comastri si erano imparentati negli ultimi anni della loro presenza a Villa, così come Lorenza Comastri si era sposata, intorno al 1710, con Giulio Ghera, membro di un’altra dinastia di muratori tuttora operante in paese.




Estratto dal volume pubblicato dal Dott. Enzo Potenti in occasione del Convegno di Studio Sulla Storia Di Villa Basilica – 29 Giugno 1967


[*]oggi” si riferisce al 1967; da svariati anni l’intero convento è ormai adibito e scuola pubblica.

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