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sabato 11 maggio 2013

Morte di un bambino nato e gettato via

Sarà forse ineludibile disquisire sul fattore: "quanti giorni deve avere un feto per essere considerato un uomo e quindi non abortire";
ma come si vede anche da questo caso pietoso - di un bimbo nato vivo e gettato via dai genitori come se fosse immondizia - nella pratica l'essere umano è più sbrigativo e crudele.
Bravo Massimo Gramellini a drammatizzarlo in questo articolo preso da La Stampa di Torino .
Io intanto mi chiedo:
un feto, fatto abortire, soffre?  intendo: come un bambino messo al mondo?.
Piange? prova dolore? .
Sto addentrandomi in un argomento troppo profondo e serio, e ogni cosa che penso e che che scrivo, mi apre scenari sempre più vasti, e il mio pensiero sull'argomento - pensiero e opinione da fedele cattolico  quale sono - è ancora troppo labile per stabilire con certezza e in queste poche righe cosa è giusto e cosa non lo è.
Per ora ho imparato che "credere" e "avere la fede" significa sciacquare il proprio cervello da tutte le croste formatesi nella vita vissuta; ritornare ingenui come bambini; non seguire la logica umana; abbandonarsi, rilassarsi e non farsi suggestionare troppo dall'opinione pubblica (inclusa la chiesa).
Non avere fretta di trovare le risposte, ma vivere la vita per gli altri e di conseguenza per se stessi. 

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