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mercoledì 15 dicembre 2010

INFRANTA VETRATA ARTISTICA DELLA PIEVE

Atto teppistico contro una vetrata artistica della Pieve di Villa Basilica. Il fattaccio è accaduto intorno alle 17,30 di martedì, vigilia della Immacolata Concezione, mentre era in corso la celebrazione della Messa. Chi era all’interno, ha percepito un rumore sordo, netto, come un piccolo tonfo, seguito da un tintinnio di vetri rotti, ridotti in frantumi. Soprattutto i fedeli più vicini all’altare, ed il celebrante stesso, si sono resi conto di qualche cosa di anomalo. Il rito comunque, è proseguito regolarmente: i rumori non erano parsi allarmanti o indicativi di pericolo. Poi a Messa terminata, un rapido sopralluogo nella navata sinistra (zona di provenienza del rumore), ha portato all’individuazione, nella zona absidale, del grave danno subito dalla vetrata con l’immagine di San Pietro, che decora il finestrone romanico, ricavato nel muro terminale della navata. Sul pavimento e sul pancone di legno posto sotto la finestra, si sono trovati frammenti del vetro colorato di verde scuro del mantello de Santo, ma nessun oggetto contundente (sasso o altro). Una perlustrazione all’esterno, nei pressi dell’abside, all’inizio di Via della Tribuna, portava a recuperare una pigna di abete: oggetto fibro-legnoso, quindi apparentemente di scarsa efficacia, ma che, se scagliato con forza, può tranquillamente provocare la rottura di un vetro. Si possono naturalmente fare solo supposizioni sulle dinamiche dell’evento e sulla “pigna equiparata ad arma del delitto”; nessuna certezza, ma dubbi assai plausibili. Nessuno è stato colto sul fatto, ma sembra che un via-vai di ragazzi sia stato notato proprio a quell’ora e in quelle vicinanze. Da sottolineare che una grossa pianta di abete, collocata al mattino nella piazza, per essere addobbata come albero di natale, è carica di pigne del genere anche sui rami più bassi. Il gesto di vandalismo (non l’unico accaduto negli ultimi mesi in paese, sia verso la Pieve che in altre strutture di proprietà comunali), assume un valore di maggiore gravità, perché avvenuto durante la celebrazione di una funzione religiosa. Con questo atto, sembra che gli autori del grave danno (sempre che si tratti degli stessi…codardi), stiano gradatamente alzando il livello di importanza dei bersagli. Quale che sia il “messaggio” che vogliono lanciare, è sempre più evidente che troveranno con il loro comportamento antisociale, sempre meno consensi e che saranno sempre più isolati, anche dai loro stessi amici. Dice la gente (ndr: il “paese è piccolo e la gente mormora”) : “Questo è veramente troppo! Ora basta! Si sa chi sono! E se non ci riescono le famiglie a rimetterli in riga, è l’ora che intervengano i Carabinieri! Gli facciano una bella lavata di capo e lo facciano capire anche a chi li istiga”.

Villa Basilica, 12/12/2010

Antonio Giocondo Pasquini

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