Non sarà una passeggiata lo so, ma non posso più aspettare ad esprimere per scritto il mio punto di vista sulle cose che osservo e che vivo direttamente.
Sono mesi e mesi che titubo, che rimando, che dico di no a me stesso ripetendomi “Ma chi te lo fa fare? Che vantaggi ritieni di avere? Pensa ai tuoi problemi, che ne hai! ” .
Poi il cuore e - per citare Oriana Fallaci – l’orgoglio e la rabbia hanno avuto il sopravvento.
Cosa sta accadendo?
Ma ci rendiamo conto noi villesi (o colognori o bovegli o botticinari, tutti insomma!) di come il nostro Comune – inteso come soggetto territoriale - sia precipitato nella più totale anarchia?
E’ un dato di fatto - anche la sociologia e l’antropologia insegnano - che là dove si viene a creare un “vuoto di potere” di qualunque genere si tratti, è proprio lì in quello spazio lasciato trascurato, dove si insinua la mala pianta che prospera e abbonda soprattutto dove regna l’ignoranza.
Questo avviene ovunque nel mondo, ma noi italiani ci siamo più avvezzi di molti altri. E pur sentendo campanelle di allarme, refoli di odori malsani, è un fatto che si ripete (che forse ci piace).
I mediocri, gli incapaci cresciuti alle “mammelle della vendetta e della ripicca” riprendono pigolo, si rifanno vivi con la loro secca e inutile prosopopea, proprio in questi momenti di crisi e di grande disagio.
E noi, popolo di villa, stiamo assistendo ad un vero e proprio momento di “vuoto di potere”.
Dov’é l’Amministrazione Comunale? E come manifesta la sua imprescindibile presenza?
Voglio sfatare subito dubbi, illazioni e obiezioni - che mi auguro ci saranno e spero numerose - sul perché mi sono messo a scrivere e ripeto ad esprimere il mio pensiero, il mio stato d’animo, e il mio punto di vista.
Anche io, nei momenti di riflessione e di ponderazione sul da farsi, mi sono chiesto il perché : “protagonismo? opportunismo? mania di grandezza? antagonismo? gelosia e invidia? vantaggi pratici, soldi, lavoro … ? “
La risposta a tutti questi interrogativi e no!
A prescindere dal fatto che per me è una questione di coscienza, la mia aspirazione è quella di diventare la voce e la penna di chi non può, non vuole, non ha la forza o il coraggio di manifestare le proprie opinioni; e questo al di sopra del mio e dell’altrui ideale politico e delle credenze religiose.
Esprimerò le mie considerazioni tenendo presenti alcuni atteggiamenti:
• toni bassi, ma forti indicazioni
• scriverò di cose o fatti che ho personalmente appurato
• parlerò solo di fatti, persone o cose di esclusivo interesse pubblico
• non cadrò nel personalismo, ma difenderò le mie opinioni
• sarò pragmatico, ma non perderò di vista l’aspetto umano, il sentimento
• umiltà, ma intransigenza
• starò al di sopra delle illazioni e pettegolezzi
Ora, nel momento in cui ho riletto ciò che è scaturito dalla mia testa, mi rendo conto di essere stato anche lungo - prolisso come si dovrebbe dire, ma badate bene a scuola ho sempre avuto voti appena sufficienti – e forse il risultato è più un “testamento politico” (rabbrividisco solo al pensiero) che l’espressione sincera di alcune idee che voglio finalmente mettere in pratica.
Un grazie a chi mi ha letto o mi leggerà.
Antonio Giocondo Pasquini
Villa Basilica, 21/luglio/2010
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giovedì 22 luglio 2010
ALEA IACTA EST - IL DADO E' TRATTO
Questo è il primo post che ho scritto e che voglio inserire e rendere pubblico e che riporta nel suo contesto considerazioni di carattere non specifico, ma che offre un'idea di come desidero fortemente esprimere le mie opinioni. Lo inserisco per intero
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